INTERVISTA AD HARMONIZER
Harmon, e se volessimo definire il genere del tuo libro?
Direi di fantascienza, distopico, ma anche filosofico fino ad arrivare, in certi punti, a virare verso il mistico. Qualcuno una volta lo ha definito “un incrocio tra J.R.R. Tolkien e P.K. Dick”.
Ma c’è una storia?
Non una sola, ci sono diversi frammenti di storie, potremmo dire… frammenti che a volte si riescono anche a comporre tra loro, con un bel po’ di impegno. Di sicuro c’è la storia di molti pensieri.
E i personaggi come sono? Reali o fantastici?
Realissimi per certi aspetti, ma la realtà è celata così bene dai simboli, dalle trasposizioni, dagli slittamenti spaziotemporali più audaci da far sembrare tutto una favola, una gigantesca favola siderale!
Quel medaglione che compare in copertina e ovunque nel sito, cerca cerca… ma non l’ho trovato nel libro. Cosa rappresenta?
È un medaglione misterioso che richiama i simboli della geometria pitagorica, in particolare il fiore della vita, ma anche la tassellazione del piano che si può ottenere con gli esagoni regolari. La costruzione che vede un cerchio al centro dell’esagono e altri sei cerchi con centri nei vertici, pare fosse una costruzione utilizzata da Giordano Bruno per rappresentare l’armonia del passaggio da Uno a Molti, e l’essenza del Sei rappresenta l’Armonia.
Tuttavia ci sono altri significati, decisamente indiretti, che si possono intuire solo immergendosi a fondo nel testo.